Il caffè d’Orzo: una sana abitudine che dura da 2000 anni

Nella Grecia del 400 a.C., la bevanda d’orzo conobbe un momento di grande fama grazie a Ippocrate, padre della medicina moderna: egli si nutriva, insieme ai suoi allievi, di una sorta di decotto d’orzo che lo aiutava a sentirsi più energico e concentrato durante le sue lunghe giornate di studio. Intuizione decisamente acuta, e che 2000 anni dopo la medicina confermerà.

La storia del caffè d’orzo tocca anche il glorioso Impero Romano: i gladiatori erano costantemente nutriti di orzo e bevande da lui derivate poiché scoprirono che accelerava il recupero muscolare dopo le estenuanti battaglie.

Il consumo di caffè d’orzo si è diffuso in Europa soprattutto durante il secondo conflitto mondiale, fu una bevanda “da poveri e da carestia” come surrogato del caffè  quando l’”originale” era introvabile e costosissimo a causa degli embarghi e del protezionismo. A lungo andare l’affezione per questa bevanda è andata in un certo senso scemando nel resto del Vecchio Continente mentre è rimasta forte in Italia, dove si conferma una soluzione molto amata da chi non può assumere caffeina.

Ad ogni 100 grammi di caffè d’orzo in polvere corrispondono circa 80 grammi di carboidrati (perlopiù complessi), 5-6 grammi di proteine e 2,7 gr. di lipidi (perlopiù acidi grassi polinsaturi). Sono presenti inoltre in buone quantità potassio (1840 mg) e fosforo (580 mg), mentre le fibre sono appena lo 0,1%.

L’apporto calorico per 100 grammi di prodotto è stimato in circa 350 kcal, mentre sono presenti anche altri sali minerali (oltre a potassio e fosforo) quali sodio (73 mg), calcio (52 mg), ferro (4,6 mg) e zinco (0,5). Presente in una discreta quantità (16,9 mg) la niacina anche nota come vitamina PP o B3. Risultano invece assenti la caffeina e il colesterolo.

Uno dei principali benefici offerti dal caffè d’orzo è senz’altro l’assenza di caffeina, che lo rende una soluzione molto apprezzata da chi soffre di ipertensione ed ha bisogno di una bevanda mattutina che non influisca sulla pressione sanguigna.

Al caffè d’orzo è inoltre associata un’azione di controllo del glucosio nel sangue, il che rende questa bevanda benefica per chi soffre di iperglicemia.

L’assenza di colesterolo è un altro dei punti a favore del caffè d’orzo, che si presta inoltre al consumo da parte di molte delle persone affette da patologie metaboliche o alimentari, eccezion fatta chiaramente per chi soffre di celiachia, in quanto l’orzo contiene glutine.

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