Una metanalisi cinese pubblicata su Oncotarget suggerisce che il consumo di caffè (almeno 4 tazze al giorno) riduce del 7% del rischio di ammalarsi di cancro del colon. Un’indicazione importante che scaturisce dall’analisi di 19 grandi studi di coorte prospettici per un totale di oltre 2 milioni di partecipanti
La metanalisi dimostra che il rischio per questo tipo di tumore si riduce del 7% per ogni 4 tazze di caffè consumate al giorno.L’associazione non è lineare ma si osserva al di sopra di una ‘soglia’ pari adun consumo di circa 5 tazze di caffè al giorno o superiore. Il consumo di caffè si associa dunque in maniera significativa alla riduzione del rischio di tumore del colon retto. Risultati questi che secondo gli autori supportano e confermano le raccomandazioni di includere il consumo di caffè, come bevanda salutare per prevenire il tumore del colon.
Il caffè è una delle bevande più utilizzate nel mondo; il consumo annuale medio pro capite è di 1,1 Kg, ma nelle nazioni ad elevato reddito arriva a 4,5 Kg/anno.
Questa bevanda è un complesso mix di oltre un migliaio di sostanze diverse; alcune di queste, come gli idrocarburi aromatici e le amine eterocicliche sono dotate di effetti genotossici e mutageni. L’acrilamide e la caffeina sono potenzialmente cancerogene.
Ma accanto a queste sostanze non proprio salutari, il caffè ha tanti aspetti positivi, anche indiretti. Uno di questi è la sua proprietà di aumentare la sensibilità all’insulina e di ridurre il rischio di diabete di tipo 2, un ben noto fattore di rischio per cancro del colon.
Sempre sul versante degli effetti positivi, gli autori ricordano la presenza di una serie di composti bioattivi, quali gli acidi fenolici, dotati di robuste proprietà anti-ossidanti, di cafestolo e kaweolo ad attività anti-tumorale. L’effetto anti-tumorale di questi ultimi due composti potrebbe essere correlato alla loro capacità di ridurre la sintesi e la secrezione degli acidi biliari e di inibire l’attività del CYP1A2 e di NAT2.
Le sostanze ‘buone’ del caffè sono contenute soprattutto nel caffè ‘filtrato’ più che in quello ‘bollito’ ma ad oggi mancano studi mirati agli effetti delle diverse modalità di preparazione del caffè, per cui non è possibile dire quale forma sia la migliore dal punto di vista della salute.
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